Calderone della polizia a Lipsia: condizioni insostenibili e conseguenze legali!
Il 3 giugno 2023 la polizia ha circondato 1.324 manifestanti a Lipsia. Le misure controverse sollevano interrogativi sulla libertà di riunione.

Calderone della polizia a Lipsia: condizioni insostenibili e conseguenze legali!
Il 3 giugno 2023 nell'Heinrich-Schütz-Park di Lipsia si è verificata una controversia attorno a un grande calderone della polizia, che fa discutere ancora oggi. Forte nd-corrente 1.324 persone sono state circondate dalla polizia e trattenute fino a undici ore dopo che una manifestazione programmata era stata vietata per timori di violenza. I manifestanti erano contrari alle restrizioni alla libertà di riunione.
Le forze di polizia hanno giustificato l'accerchiamento con isolati episodi di violenza verificatisi durante la mobilitazione. Le condizioni durante la detenzione erano allarmanti: le persone circondate non avevano acqua potabile né cibo e dovevano defecare tra i cespugli. Sono state avviate complessivamente 1.537 indagini contro persone non identificate, le cui accuse sono molto controverse.
Situazione giuridica e voci critiche
Due anni dopo l'incidente è emerso che 861 indagini sono state chiuse perché le accuse si sono rivelate infondate. Il ministro dell'Interno della Sassonia Armin Schuster (CDU) ha spiegato che in molti casi non è stato possibile accertare i fatti, l'illegalità o la colpevolezza. Attualmente ci sono 445 casi ancora in corso o davanti alla Procura per una decisione. Ciò che è scioccante è che in meno dell'1,5% dei casi, ovvero 19 casi, sono state effettivamente presentate accuse.
Un esempio lampante di questi processi è il caso di un attivista di 25 anni accusato di tentato omicidio e aggressione, ma alla fine rilasciato dopo sei mesi di custodia. Il tribunale regionale ha revocato il mandato d'arresto perché non vi erano sospetti urgenti. La maggior parte delle persone circondate sono state classificate dalle autorità di tutela costituzionale come estremisti di sinistra e i dati di tutte le 1.322 persone colpite in età penale sono stati trasmessi dalla polizia sassone ai servizi segreti per essere conservati per cinque anni. Questa pratica ha suscitato dure critiche da parte dei difensori e degli avvocati della protezione dei dati.
Giudizi e reazioni critiche
Un processo in corso davanti al tribunale amministrativo di Düsseldorf evidenzia problemi simili. Oltre 300 partecipanti, tra cui 38 minorenni, sono stati circondati durante una manifestazione. Anche qui le condizioni erano disumane, poiché non erano forniti bagni portatili e le persone intrappolate dovevano sopportare circostanze simili. Il tribunale amministrativo ha giudicato legale l'accerchiamento in cinque casi, sulla base del comportamento delle persone mascherate presenti nel blocco che hanno interrotto la riunione.
Tuttavia, i provvedimenti di altri due ricorrenti sono stati classificati come illegali perché estranei al blocco criticato. Lo Stato federale della Renania Settentrionale-Vestfalia, che prima dei processi ha messo in dubbio la giurisdizione del tribunale amministrativo, ha sostenuto che il bollitore della polizia era una misura repressiva, motivo per cui era competente il tribunale distrettuale. Nel novembre 2022 il Tribunale amministrativo superiore di Münster ha respinto la denuncia della polizia, il che illustra ulteriormente le incertezze giuridiche che circondano tali misure.
Il caso di Lipsia, così come gli eventi di Düsseldorf, mettono in luce la situazione critica relativa alla libertà di riunione e alle misure adottate dalla polizia. Le richieste di politici come la deputata di sinistra Jule Nagel per l'immediata cancellazione dei dati archiviati mostrano la necessità di maggiore trasparenza e rispetto dei diritti fondamentali.